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Mostra "Pianeta 309 - Vita, morte, miracoli in Strada Romea"

Mostra "Pianeta 309 - Vita, morte, miracoli in Strada Romea"

In data 25 luglio 2023, è stata inaugurata a palazzo Ferro Fini la mostra “Pianeta 309 – Vita, morte, miracoli in Strada Romea”, con fotografie di Riccardo Ciriello e Terry Manfrin. L’esposizione, promossa dal Consigliere regionale Marco Dolfin, ben riassume un lavoro di quattordici anni per raccontare la Statale Romea: la storia, gli aspetti culturali ed emozionali che racchiude, i territori attraversati e le vite di milioni di automobilisti che l’hanno attraversata per viaggio o per lavoro. La Romea vista insomma come un itinerario culturale e non come semplice strada di collegamento.
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, nell’inaugurarla ha ricordato come se è ben vero che la strada 309 Romea, nell’unire Ravenna a Venezia, riprende l’asse antico bizantino tra l’Esarcato di Ravenna e l’insieme delle isole delle lagune che da Chioggia si sviluppava sino a Grado, è pur vero anche che la 309 parla della nostra vita contemporanea: da simbolo della rinascita e della ricostruzione del nostro Paese dopo le vicende belliche, quale è stata negli anni della scoperta del turismo di massa che scende proprio lungo la Romea, è passata a rappresentare nei nostri giorni, quelli della sensibilità ambientalista, la strada che conduce alla soglia di ambiti naturalistici preziosissimi, dalle Pinete di Ravenna al Bosco della Mesola, e quindi al parco del Delta del Po, un patrimonio naturale di straordinaria importanza destinato a ricevere sempre più visitatori rispettosi e consapevoli del valore ambientale di questi spazi. 
“Credo che questa mostra possa offrire molto a chi sa e vuole vederla per quello che è: creazione artistica, documento, testimonianza, interpretazione nel solco di un neorealismo che ci restituisce un fascino straordinario, il narrare per immagini che stimolano la memoria”, ha concluso Roberto Ciambetti.
Il Consigliere regionale Marco Dolfin si è soffermato sui motivi per i quali ha voluto inaugurare questa mostra fotografica a palazzo Ferro Fini, in quanto “Pianeta 309 è un viaggio fotografico, una mostra che mi ha subito colpito per vari aspetti e per cui c’è stata fin dall’inizio la volontà di esporla in una sede istituzionale. Sono immagini particolari, veritiere ed emozionali, un lavoro durato quattordici anni per immortalare la ‘vita’ della Statale. È un onore e un piacere averci creduto e averla portata qui, nella sede del Consiglio regionale del Veneto. Trovo questo lavoro lodevole, perché gli scatti fotografici alla Statale raccontano, meglio di mille parole, la realtà di milioni di automobilisti che l’hanno attraversata, un contesto che spazia tra i vari territori, in cui si vedono la laguna, i terreni agricoli, i fiumi, i Comuni. È un vero e proprio racconto del territorio che guarda al passato, ricordando duemila anni di storia e il percorso di molti pellegrini che andavano verso Roma. È una Statale che noi tutti conosciamo e che collega due Regioni, cinque Province e una miriade di Comuni. E nonostante tutti gli scatti di vita, questa mostra evoca anche un gran numero di incidenti e di vittime, che su questa strada hanno purtroppo perso la propria vita. Ecco che allora la mostra, che spiega cos’è davvero la Statale Romea, diventa anche un modo per ricordare chi oggi non c’è più e per lanciare un messaggio, sensibilizzando l’opinione pubblica alla guida sicura”.
Oltre ai due autori delle foto, è intervenuto all’evento inaugurale anche il Segretario generale della Fondazione della Comunità Clodiense, Giancarlo Munari, il quale ha ringraziato Riccardo Ciriello e Terry Manfrin per aver svolto un lavoro importante nei confronti del quale i due artisti hanno avuto un approccio emozionale, in quanto “la Strada Romea è innanzitutto un luogo di sentimenti: da una parte, la gioia per chi la percorre diretto verso le agognate vacanze e la tristezza per chi invece deve tornare a casa dopo le ferie, dall’altra, la fatica di chi vi viaggia per lavoro tutti i giorni”.  
In chiusura Terry Manfrin ha ricordato che “la mostra racchiude quattordici anni di lavoro per raccontare il viaggio lungo la Romea e le sensazioni provate. Credo che il nostro impegno possa restituire dignità alla Romea, troppo spesso additata per le sue criticità strutturali e la sua pericolosità, mentre la Statale racchiude un grande interesse storico, culturale, enogastronomico, economico e turistico. Per questo, auspichiamo che da semplice striscia di asfalto, la Romea possa diventare un vero e proprio itinerario culturale a servizio dei territori che attraversa: questa mostra può essere molto utile in tal senso”.